La mostra di Alessio Fralleone, curata da Chiara Pirozzi, è la prima del progetto Myra/on trasformazioni che omaggia Gore Vidal dalla cui penna prese vita il personaggio di Myra Breckinridge, la quale si spoglia della propria virilità per divenire un’affascinante donna. Ma Myra non racconta solo la storia di un individuo, nuovo, femminile e maschile al contempo, è anche un’analisi acuta sulla società, sull’ambivalenza tra volontà di giustizia e voglia di esercitare potere sul mondo, su i meccanismi di questo potere.
Fralleone ispirato dalla prosa di Gore, non si sottrae alla sperimentazione, non lo fa neanche quando l’imprevedibilità è alta, specie se a sperimentare non è unicamente l’artista, ma anche il pubblico.
E’ ciò che è avvenuto alla Whitecubealpigneto, ove Fralleone ha vissuto e lavorato per tre giorni,invitando gli spettatori a divenire veri protagonisti. La risposta è stata più che positiva: l’iniziale indugio dei “non addetti ai lavori” si è dissolto in una scioltezza dei movimenti che ha lasciato sulle sette carte da lucido una miriade di segni, ricomposti e tuttavia ancora liberi nelle stratificazioni dell’ampia tela finale. (...) Per continuare a leggere l'articolo clicca qui.